Per la messa a dimora di un impianto il terreno va lavorato al fine di garantire un idoneo ambiente per lo sviluppo delle radici. Le lavorazioni consigliate sono:
Rippatura generalmente profonda 90 - 100 cm. di profondità.
Concimazione con distribuzione di letame maturo o ammendante organico pellettato o compostato.
Aratura leggera con profondità di 30-40 cm. per interrare il fertilizzante distribuito sulla superficie ed interrare la cotica erbosa superficiale.
Affinatura mediante erpice rotante, necessaria per alla messa a dimora delle piante nella condizione ottimale per garantire l’umidità necessaria della zona interessata dalle radici.
NB. Le lavorazioni vanno eseguite nei mesi in cui il terreno si trova nella condizione di TEMTERA, cioè quando il grado di umidità del terreno è tale da agevolare la penetrazione degli organi lavoranti creando zolle che si sgretolano facilmente ed una condizione di sofficità.
Sesto impianto Si possono avere due tipi di sesto di impianto in funzione del tipo di destinazione del legname:
Legname pregiato: sesto 4x4 con circa 600 piante per ettaro disposte a quadrilatero o quiconce.
Il sesto a quinconce è da preferire in quanto permette l’ottenimento di una pianta più bilanciata e dalla chioma più tondeggiante.
Biomassa: sesto 2.5x4 con circa 1000 piante per ettaro.
Irrigazione La disponibilità di acqua e indispensabile in maniera particolare nel primo anno di vegetazione della pianta. Il fabbisogno idrico si aggira sui 1000-1500 mc anno al netto delle precipitazioni. Le irrigazioni vanno gestite anche in funzione della tessitura del terreno onde evitare stress idrico o asfissia radicale.
Trapianto Il periodo migliore per eseguire il trapianto e quello che va da metà Aprile a fine Giugno.
Potatura La pianta necessita di due pratiche di potatura:
Spollonatura: si esegue sia nell’anno del trapianto che successivamente alla riceppatura e consiste nell’eliminazione dei polloni non necessari o in esubero che nascono dal colletto della pianta.
Riceppatura: si esegue nei mesi di Febbraio-Marzo dell’anno successivo al trapianto e consiste nel taglio dell’intera pianta a circa 3-4 cm. dal suolo, generando un evento traumatico che fa si che le gemme avventizie che sono presenti nella parte di tronco rimasta diano origine a dei polloni molto robusti che nell’arco dell’estate raggiungono i 5-7 mt. di altezza e 8-12 cm. di diametro.
Al quarto anno dopo la riceppatura la pianta è pronta per essere tagliata.